Il sentiero che si tuffa…
Come resistere alla seduzione di un sentiero che si tuffa nell’orizzonte fra mare e cielo. E perchè provare? Certo, spenderei molto meno sugli scarponi…!
Come resistere alla seduzione di un sentiero che si tuffa nell’orizzonte fra mare e cielo. E perchè provare? Certo, spenderei molto meno sugli scarponi…!
Bye bye today, thanks for having me… Ciao oggi, grazie per l’ospitalità…
Un’alba di un’altra vita. Devo andare indietro ben dodici anni per trovarla… com’è possibile che passano così in fretta gli anni, mentre a volte un minuto può pesare un’eternità? Allora mi chiamavano l’Albetaia. Ogni giorno mi alzavo nel buio, un caffè amaro preso al volo, poi fuori in fretta nei primi chiarori per andare incontro al sole, correndo, correndo per arrivarci prima io. Era il mio momento, una prima colazione di energia fotonica per sciogliere i grovigli della quotidianità negli orizzonti di una savana mediterranea bistrattata. Tanti anni indietro, tante vite… E quante vite ancora da vivere? Chi lo sa. (Castelfusano, Lido di Ostia)
Quando qualche tempo fa, questa stradina portava a spasso i miei piedi, non mi aveva avvisata del bivio dietro l’angolo. Ma tutto sommato, la vista di adesso non è niente di meno.
Impressioni fuggevoli, sguardi a caccia di barlumi sbrindellati. Era freddo il vento e sapeva di sale. Sdrucciolevoli i pensieri, ma ormai conosco bene i percorsi viscerali dentro della mia tempesta. Monte Capanne da Capo d’Enfola, e io c’ero.
Ho sempre pensato… se il sole fa tutto quello sforzo di alzarsi presto ogni mattina, il minimo che posso fare è di andargli incontro, Mola (Elba).
Estremismi (mono)cromatici isolani.
Equilibrismi cromatici, a sinistra l’oro…
…a destra l’azzurro. Il Monte era la Strega (e forse un pochetto lo sono anch’io), l’Elba di stamattina.
Mi fido di pochi, di poco, e sempre di meno. Ma il buon granito sotto i piedi non mi ha mai tradito. Sotto Monte Capanne.